DICONO DI NOI
L’agrigelateria San Pè nasce, così come le migliori idee, in seguito a una crisi. In particolare quella del latte. Per questo infatti dal 2001 ampliano la loro attività, passando da agricoltori e allevatori a gelatieri. La prima delle agrigelaterie in provincia di Torino, quando aprire un’attività come questa era una grande scommessa. Ma idea vincente, perchè San Pè è arrivata fin all’interno di Eataly Lingotto con il loro gelato fatto sempre nello stesso modo. Il latte delle loro vacche, gli ingredienti dell’orto o di agricoltori e artigiani vicini e amici. Per un prodotto da sempre eccezionale.
L’agrigelateria ha negli anni permesso alla famiglia di ampliare anche gli spazi e l’offerta al pubblico: a partire dal salato come panini, piatti freddi e taglieri realizzati con i loro prodotti e quelli degli allevatori limitrofi. Ma anche con tante attività di educazione e intrattenimento per i più piccoli tra cui teatro, percorsi sensoriali e fattoria didattica. Insomma un posto che non solo vale il gelato, ma bensì l’intera giornata!
Da Pessione il passo è breve, per raggiungere quest’altro posto da vedere nei dintorni di Torino. Mi riferisco all’Agrigelateria San Pe’ a Poirino. una trentina di minuti da Piazza Castello sono abbastanza per arrivare in quest’oasi di natura, gelato e sorrisi.
L’Agri (così la chiamano tutti, da sempre) è la meta perfetta per trascorrere una piacevole giornata fuori Torino, con i più bimbi ad esempio, tra animali da fattoria e un gelato super naturale. Questa realtà piemontese frutta la stagionalità delle materie prime nel migliore dei modi: quando il gelato è alle more, per esempio, è molto probabile che queste siano state raccolte la stessa mattina.
La famiglia che ha creato ambiente meraviglioso non solo trasmette gentilezza e passione, ma anche un’allegria contagiosa unica nel suo genere. Se penso a Torino e cosa vedere nei dintorni, sento già la voglia di assaggiare il gusto del giorno dell’Agri mentre passeggio verso il teatro all’aperto, inebriata dai profumi della campagna.
Questa gelateria, che quest’anno compie ben 20 anni, nasce a Poirino ed è famosa per essere la prima agrigelateria d’Italia. I loro gelati però li potete trovare anche da Eataly oppure a Pinerolo.
Il latte alta qualità e la frutta che in parte trasforma in gelato (semplice, sano, senza coloranti, aromi, conservanti ed emulsionanti) sono prodotti dalla loro azienda agricola e fattoria didattica a conduzione familiare. Le materie prime che vengono utilizzate sono locali (come la nocciola delle Langhe e la menta di Pancalieri), altre invece provengono da altre parti di Italia ma sono sempre d’eccellenza (come il pistacchio di Bronte e i limoni di Amalfi). Agrigelateria San Pè fa parte dei Maestri del Gusto e nella guida delle migliori gelaterie di Torino 2020 di Gambero Rosso.
“Maestro da sempre” – Agrigelateria è sinonimo di San Pè. Nel 2021 si festeggeranno i vent’anni di attività di quella che è nata come una brillante intuizione di Alfonso, Antonietta e Giovanni, e si è rivelata nel tempo, un progetto vincente da cui molti, in seguito, hanno tratto ispirazione. Un luogo accogliente in tutte le stagioni, adatto a tutta la famiglia, dove conciliare natura e gelati genuini. Il frutteto da sempre è fonte di ispirazione per la creazione di gusti stagionali (albicocca, pesca, pera, mela cotogna, ciliegia). Le materie prime locali o di eccellenza (nocciola delle Langhe, menta di Pancalieri, limone di Amalfi e pistacchio di Bronte) integrano la restante parte. Tra i variegati un must la crema variegata al cioccolato, arancia e paste di meliga, il pralinato all’arancia; uno stagionale da non perdere e la cheesecake su base di ricotta variegata ai lamponi o amarene, squisita. Agripiade e toast al farro farciti con prodotti del territorio. Novità: la merenda sinoira. A Torino si trovano le torte gelato con base crema o frutta di stagione. L’Agrigelateria di Poirino è aperta in estate tutti i giorni dalle 10.30 a mezzanotte. A Torino e Pinerolo con gli orari di Eataly.
Prima c’è Porino dove il progetto di gelato contadino ha preso vita nel 2001, poi arrivano le agrigelaterie di Torino e Pinerolo. Nati nell’ambito di un’azienda agricola, questi sono gelati ricchi e cremosi, dai sapori genuini, senza coloranti, conservanti ed emulsionanti, a base di latte alta qualità di fattoria e prodotti locali per lo più di produzione propria o del territorio: frutta fresca di stagione (albicocche, pesche, pere, fragoline, mele cotogne, ciliegie), nocciola delle Langhe, menta piperita di Pancalieri, yogurt, paste di meliga piemontesi, utilizzate nell’apprezzato gusto della crema variegata al cioccolato, nell’arancia e paste di meliga, oltre agli immancabili pistacchio di Bronte e limone di Amalfi. Nel capoluogo Sabaudo, dentro Eataly, al momento la vendita diretta è ferma, ma sono disponibili i gelati già confezionati in vaschetta (da 500 grammi) biodegradabile nel banco frigo.
La casa madre è a Poirino, mentre le Agrigelaterie di Eataly sono due, una a Torino e l’altra a Pinerolo. Il gelato è sempre lo stesso, quello “contadino” nato nell’ambito di un’azienda agricola. I gusti sono cremosi, senza coloranti, conservanti o emulsionanti, fatti con latte alta qualità di fattoria e prodotti locali, perlopiù di produzione propria o comunque del territorio, dalla frutta di stagione alla nocciola delle Langhe.
Non solo un luogo dove mangiare dell’ottimo gelato, ma anche dove riscoprire il contatto con la natura e con gli animali da fattoria che passeggiano tutto intorno. Un luogo davvero carino per una giornata in famiglia, a due passi da Torino. Il modello ha avuto talmente successo che sono state create molte altre strutture simili a questa, che uniscono gelato, animali e spazi verdi.
Gelaterie artigianali: il mondo delle Agrigelaterie
Meriterebbero un post a parte le numerose agrigelaterie che circondano Torino e la sua campagna. Luoghi di bambini e famiglie, spesso via di salvezza e promozione economica per cascine e fattorie. Citiamo le nostre preferite.
Agrigelateria San Pè (Cascina San Pietro 29/A, Poirino) è stata la prima ed è ormai conosciuta anche come fattoria didattica e luogo di cultura.
Storica agrigelateria di Poirino, poco fuori Torino, l’originale, con grandi spazi all’aperto e tanta affluenza nei giorni estivi.
San Pé è nata nel 2001 e oggi è un marchio famoso nel mondo del gelato (si trova anche da Eataly), grazie al latte alta qualità, alla frutta di stagione e agli ingredienti di prima scelta. Ai primi freddi, l’agrigelateria offre cioccolata calda con fette di torta oppure con le crepes al farro. Tutto servito in un ambiente caloroso e familiare.
Gelato e bontà per il palato, ma anche educazione: la fattoria San Pé è didattica e accoglie ogni anno gruppi e scolaresche di ogni età che vengono a scoprire il ciclo di produzione, dalla materia prima (visita guidata dell’azienda agricola) al prodotto finito (degustazione del gelato), in modo interessante e divertente anche per i bambini più piccoli.
All’esterno c’è un ampio parco giochi, alcuni recinti con papere, conigli e vitellini e d’estate, quando il sole picchia, un campo di giochi d’acqua che fa impazzire i bambini. Non dimenticate costume e asciugamano.
L’agrigelateria si rinnova e aggiorna costantemente e a dieci anni dall’apertura, sulla collinetta adiacente è stato costruito il ‘Teatro San Pé’, inaugurato dal giornalista Gianfranco Bianco e dal trasformista Arturo Brachetti.
Tanti gli eventi organizzati e gli spazi vengono messi a disposizione per feste e cerimonie.
Venerdì 2 marzo oltre 90 amici hanno accolto l’invito di Alfonso e Antonietta Burzio,titolari dell’Agrigelateria San Pé di Poirino per trascorrere un’allegra serata con buon cibo, gelato e musica dal vivo.
La serata, destinata ad una raccolta fondi per la Fondazione FARO, è stata allegra e vivace allietata dall’intrattenimento musicale dei complessi VocalMood e Monostereo, trio formato da Federico Zappino, Luca Zappino, Alessandro Trevisan. A loro si è aggiunta la splendida voce di Chiara Quartero, della band Starlights.
Un grazie sincero all’Agrigelateria San Pé e agli sponsor da loro coinvolti: Macelleria Salumeria Molino – I Salumi del Nonno – Cantine Terre dei Santi – Panetteria Pasticceria Tabaro – Orti di Cascina Rubina.
Un particolare ringraziamento a tutto lo staff dell’Agrigelateria che ha rinunciato ad ogni compenso per la serata, così come tutti i musicisti intervenuti.
E un grazie affettuoso all’amica dr.ssa Maria Paola Corno di Poirino che ha saputo creare una solida rete di sostenitori delle attività della Fondazione FARO.
A Poirino, dove nacque l’idea di trasformare un’antica cascina in un agriturismo delle meraviglie, con aree verdi, animali, zone relax. E dove a preparare il gelato sono i contadini, con materie prime di produzione propria
Latte, frutta, uova. Ma anche paesaggi bucolici, animali, aree attrezzate per bambini e aria di campagna. Sono questi gli ingredienti del “gelato agricolo” che hanno permesso a vecchie aziende contadine di rilanciarsi con il business dei prodotti a chilometri zero. Una “moda” che ha avuto origine, ormai 16 anni fa, nelle campagne del torinese, a Poirino. Lì, per dare una nuova (fortunatissima) vita all’antica cascina San Pietro, Alfonso Burzio, sua moglie Antonietta e il cognato Giovanni Crivello si inventarono la prima “agrigelateria” d’Italia. Era il primo maggio del 2001. […]
“Siamo in provincia, in campagna, lontano dai centri urbani, bisogna essere motivati per venire qui. Quello che notiamo è la contentezza di poter vivere per qualche ora a contatto con la natura, in un ambiente salubre e mangiare un buon gelato”.
Anna, figlia dei fondatori dell’Agrigelateria, ci racconta una storia. Siamo nel 2000. i produttori vivono la crisi delle quote latte. “I miei genitori si chiedevano cosa potessero fare del latte in eccesso. Da lì l’idea di trasformarlo in gelato valorizzando, da una parte, l’allevamento e, dall’altra, la coltivazione di frutta”.
Come in ogni storia, bisogna affrontare una prova. Superare una difficolta’senza perdersi d’animo, per raggiungere qualcosa di bello, di buono. Qualcosa che sia migliore. Nasce così la prima azienda in Italia di questo tipo, un esempio del made in Italy che diventa eccellenza. Un luogo in cui è presente il ciclo completo: dalla produzione del latte, alla coltivazione della frutta, alla trasformazione in laboratorio. Il tutto in un grande parco “a disposizione dei bambini, delle famiglie e di tutti coloro che vogliono trascorrere del tempo all’aria aperta al costo di un gelato”.
Il 2010 è un anno importante: viene creato il teatro che permette di accogliere manifestazioni con obiettivi sociali, senza scopo di lucro. “Sarà proprio quello il centro nevralgico dell’evento Parole di Lulu’. Ospitare questa giornata dedicata a grandi e piccini rappresenta per noi una grande gioia e una grande opportunità. Mio padre in passato ha scelto di partecipare a delle missioni in Africa. Consideriamo una naturale evoluzione di una sensibilità della famiglia poter sostenere un progetto importante per il nostro territorio e per le famiglie”.
A San Pe’ c’è anche con una fattoria didattica che ospita scolaresche di ogni età a cui viene mostrato il ciclo produttivo, dallo studio della materia prima alla degustazione del gelato. “Le materie prime che utilizziamo”, riprende Anna “sono tutte di nostra produzione, noi diciamo a metro zero più che a kilometro 0″.
Non possiamo non domandare allo sguardo di Anna di raccontarci come sia stata accolta una realtà cosi innovativa, in principio.“Per noi fu una scommessa, forse una follia. Poi però ci accorgemmo subito del grande entusiasmo delle persone.”
Siamo a Poirino (To). In una location dalla natura suggestiva. In una fattoria didattica. Troviamo un teatro a disposizione di tutti. Siamo dentro una filosofia orientata al sociale e al rispetto dell’ambiente. Ora ci gustiamo un buon gelato e ascoltiamo ancora un po’ i racconti di questi folli sognatori.
Sapore di fragola, sapore di sogno. All’Agrigelateria di Poirino la didattica incontra il buon cibo e la vita all’aria aperta, per la gioia dei bambini (ma anche delle maestre!).
E’ prevista pioggia. Di quella che arriva all’improvviso pronta a scombussolare le giornate, a scompigliare i piani, a bagnare i progetti, a rendere tetri gli animi. Eppure, le buone idee, quelle coltivate con pazienza e amore, non si fermano davanti a un po’ di pioggia, nemmeno se prevista o attesa ad ombrelli aperti. E infatti, le maestre di un asilo nido privato di Torino, non fermano il programma della giornata e armate di ombrelli, mantelline e stivaletti per ogni bambino, non cancellano la gita prevista per quel grigio venerdì torinese. I grandi del nido, età media 2 anni, l’anno prossimo lasceranno l’asilo per passare alla scuola materna e non possono subire la delusione di una gita annullata all’ultimo, tanto meno quando li vedi arrivare al mattino presto, gli occhi assonnati, ma lo sguardo trepidante di chi è in partenza per un viaggio, zainetto in spalla, ciuccio in bocca. E allora si parte.
Direzione: un posto molto speciale. L’Agrigelateria San Pé di Poirino si trova appena fuori dalla città, quel tanto che basta per lasciarsi alle spalle strade strette e trafficate, quel lezzo di smog che ti pizzica il naso e per ritrovarsi in mezzo al verde, tra campi aperti, strade semivuote e odore di letame fresco. Il gruppo di piccoli esploratori viene accolto calorosamente sotto un cielo plumbeo e minaccioso dal signor Giovanni, padrone di casa a Cascina San Pé, (Cascina San Pietro in piemontese), una favola di realtà di una famiglia del Piemonte che ha scommesso sulla natura, sui prodotti freschi e sul futuro. Quel futuro che adesso a naso in sù e a passo svelto sta entrando nella grande e luminosa sala della cascina, che con uno stile a metà tra un café parisien e un agriturismo country, accoglie i piccoli con un tavolo su misura.
All’Agrigelateria tutto ruota attorno ai doni della natura, alla bellezza della terra e ai suoi profumi, che regalano ogni giorno deliziose e fresche bontà agli abitanti di zona, ma anche a quelli che risiedono un po’ più in là. […]
Diciamolo subito: l’agrigelateria originaria vive e prospera con le sue mucche e le orde barbariche in gita che ivi si calano nel weekend dalla città a Poirino, comune bucolico alla periferia sud-est di Torino. Qui parliamo della sua famosa dépendance in Eataly al Lingotto, quella dove tutto ebbe inizio (per ribadire il tono epico).
Divenuta subito famosa perché un gastrofighetto che si rispetti, Salone del Gusto o meno, un salto in questo food-market una volta arrivato a Torino lo deve fare cascasse il mondo, negli anni ha mantenuto molto alta la qualità, ma soprattutto l’affidabilità.
Impressionante come i gusti cambino di stagione, ma anche “pescandoli” un po’ random di volta in volta si va sempre sul sicuro non commettendo azzardi. Da provare i classici bunet o gianduja, oppure il pralinato o lo strudel.
Una parola inventata da Antonietta per indicare le sue intenzioni ad un’amica, quando nel 2001 decise di dar vita a questa attività. Il latte utilizzato per la produzione del gelato proviene proprio dall’azienda agricola e così anche la frutta per i sorbetti. Un gelato a chilometro 0, che segue i criteri di stagionalità. Da provare il bunet.
Per un fiordilatte estremamente risolutivo non esiste miglior garante del latte a “metri zero” raccolto dall’Agrigelateria San Pé di Poirino, 30 chilometri da Torino. Della nocciola fatta con i frutti delle Langhe non stiamo nemmeno a dire.
Bisogna allontanarsi da Torino e guidare per circa mezz’ora per raggiungere questa gelateria situata all’interno di un’antica cascina, la cascina San Pietro o San Pè in dialetto. Il gelato qui è rigorosamente a km 0 dal momento che la maggior parte degli ingredienti utilizzati per la preparazione vengono prodotti dall’azienda stessa: il latte è freschissimo, la panna anche, per non parlare delle uova. Gli amanti dei gusti alla frutta qui potranno sbizzarrirsi grazie a una scelta accurata delle materie prime come le pesche limonine, le pele madernassa e l’uva Freisa. Ideale per chi ha i bambini visti gli spazi attrezzati al gioco e alla possibilità di vedere gli animali della fattoria.
I pionieri a Poirino
La pioniera delle agrigelaterie, nata nel 2001, è comunque San Pè di Poirino in provincia di Torino che produce gelati freschi da latte di vacche di razze frisona, pezzata rossa e bruna alpina. Da questa, nella persona della signora Antonietta, è anche stato coniato il termine ‘agrigelateria’ per «spiegare ad un’amica cosa avessimo intenzione di fare» precisa. ‘San Pé’ è invece il nome dialettale della Cascina San Pietro, collocata sulle alture in affaccio al torrente Banna e all’abitato di Poirino, ove un tempo sorgeva il monastero di San Pietro di Lomellina. «In queste terre – spiegano in azienda – abbiamo deciso di trasformare una parte del ‘Latte Alta Qualità’ della nostra vivace azienda agricola e la frutta dei nostri frutteti in un gelato di eccellenza e di servirlo in un luogo caloroso e familiare. Una tettoia immersa nel verde è stata così trasformata un po’ a ‘giardino d’inverno’ e un po’ a ‘salotto della nonna’, dove gustare un gelato veramente unico».
Tra i suoi principi quello della produzione propria, della lavorazione artigianale realizzata grazie alle migliori tecnologie senza coloranti o conservanti aggiunti, curando tutto nel dettaglio a partire dalle sue strutture verso l’ecologia, il rispetto dell’ambiente e l’educazione, trasformandosi anche in fattoria didattica per ospitare gruppi e scolaresche.Un marchio ormai famoso nel mondo e i suoi gelati si trovano anche da Eataly. A dieci anni dall’apertura dell’agrigelateria, poi, sulla collinetta adiacente è stato costruito il ‘Teatro San Pé’, che dal 2011 ospita la manifestazione culturale Iscream, festival di musica, buon cibo, e naturalmente gelato.
La pioniera delle agrigelaterie, nata nel 2001, è comunque San Pè di Poirino in provincia di Torino che produce gelati freschi da latte di vacche di razze frisona, pezzata rossa e bruna alpina. Da questa, nella persona della signora Antonietta, è anche stato coniato il termine ‘agrigelateria’ per «spiegare ad un’amica cosa avessimo intenzione di fare» precisa. ‘San Pé’ è invece il nome dialettale della Cascina San Pietro, collocata sulle alture in affaccio al torrente Banna e all’abitato di Poirino, ove un tempo sorgeva il monastero di San Pietro di Lomellina. «In queste terre – spiegano in azienda – abbiamo deciso di trasformare una parte del ‘Latte Alta Qualità’ della nostra vivace azienda agricola e la frutta dei nostri frutteti in un gelato di eccellenza e di servirlo in un luogo caloroso e familiare. Una tettoia immersa nel verde è stata così trasformata un po’ a ‘giardino d’inverno’ e un po’ a ‘salotto della nonna’, dove gustare un gelato veramente unico».
Tra i suoi principi quello della produzione propria, della lavorazione artigianale realizzata grazie alle migliori tecnologie senza coloranti o conservanti aggiunti, curando tutto nel dettaglio a partire dalle sue strutture verso l’ecologia, il rispetto dell’ambiente e l’educazione, trasformandosi anche in fattoria didattica per ospitare gruppi e scolaresche.Un marchio ormai famoso nel mondo e i suoi gelati si trovano anche da Eataly. A dieci anni dall’apertura dell’agrigelateria, poi, sulla collinetta adiacente è stato costruito il ‘Teatro San Pé’, che dal 2011 ospita la manifestazione culturale Iscream, festival di musica, buon cibo, e naturalmente gelato.
Agrigelateria San Pè, il secondo dei Maestri a noi assegnati per il Progetto: “Le Mani dei Mestri”, #lemanideimaestri #maestridelgusto organizzato dalla Camera di Commercio di Torino, in partnership con Terra Madre Salone del Gusto e Slow Food, abbiamo avuto l’onore di essere stati scelti come food blogger, per andare a visitare e “toccare” con mano le aziende nel loro profondo, al mio fianco naturalmente c’era l’altra meta’ di Una padella tra di noi, mio figlio Nicolo’ e un grande fotografo professionista Roberto d’Urzo, e la sua associazione B#Art.
Appena siamo arrivati davanti all’Agrigelateria, siamo rimasti a bocca aperta, una meraviglia, uno spazio immenso nel verde, circondato solo dalla strada provincilale…un’isola felice. Veniamo subito accolti da Alfonso e da sua moglie; che gentilmente ci fanno accomodare, la prima cosa che abbiamo percepito dai loro occhi, e’ l’amore per questa attivita’, la moglie addirittura ha lasciato la sua professione di maestra, per aiutare il marito a condurre questa azienda; perche’ ci hanno detto fin da subito super super impegnativa….Alfonso comincia a raccontarci come sono nati, 16 anni fa come Azienda agricola che produceva latte, chiaramente allora era sufficiente mantenere solo quel genere di settore, ma col passare del tempo non piu’, quindi decidono di ampliare con la produzione del gelato, un GELATO SANO e’ il loro motto, cercando di produrre la maggior parte delle materie prime all’interno. […]